L'ora del the di Matteo:
Kakuzo Okakura, conosciuto come Tenshin (天心), ne "Il libro del tè" del 1906 dice: "Il tè non ha nulla dell'inebriante arroganza del vino e dell'individualismo del caffè o dell'affettata innocenza del cacao, ma un gusto sottile, particolarmente adatto ad essere idealizzato." Concordo pienamente con questa definizione: il the rincuora l'animo e rinfresca le idee nei pomeriggi di solitudine ma, allo stesso tempo, ha la forza della convivialità accompagnado pettegolezzi tra amici inebriandoli dell'oro del suo colore e innalzandoli al profumo dei suoi vapori.
Fatta questa premessa ne posto un'altra: La mia ora del the sarà leggermente diversa da quelle dei salotti inglesi, non avrà il lusso di moltissimi dolci e tramezzini ma sarà fatta di poche cose semplici che spogliate dell'arroganza dei sapori forti accompagneranno il mio the. Si, il mio the, o meglio, il the che vi offrirò non avrà parentele di sapore con i cugini "neri" e i pungenti "fratelli verdi", si affaccerà con modestia donando al liquido d'infusione il suo pallido colore e l'accenno regale del suo aroma. E' pronto nel cofanetto che lo custodisce gelosamente dalla luce e dagli aromi della stanza e lo preserva dall'umidità sua nemica; Ha la forma di aghi argentati con un vello sottile e un profumo delicato e timido: Lo "Yin Zhen".
Regalatomi da una cara amica (che credo abbia preso un mutuo ;o) ) lo uso solo nelle grandi ocasioni e per poche persone che lo possano apprezzare. Come ho detto è un the dall'aroma talmente delicato che va sorseggiato e tenuto in bocca affinchè le papille gustative possano riconoscerlo. La prima volta che l'ho assaggiato ho creduto fosse uno scherzo: sembrava acqua leggermente ambrata da un sapore molto diverso dal "normale" the. Ma poi mi hanno spiegato che per berlo bisogna tenerlo quache secondo in bocca e poi va premuta la lingua sul palato, solo così la sua forte anima è in grado di far impazzire le papille gustative. Da quel giorno l'ho amato e il regalo della mia amica, che per prima me lo ha presentato, rimarrà per sempre nel mio cuore. Per questo motivo, per la sua delicatezza, non può essere accompagnato dal forte sapore dei sandwich o da quello speziato e avvolgente delle creme e delle torte. Il dolce che , a mio modesto parere, accompagna come un fedele servo questo the sono le Madeleine.
Per il the:
5g a persona di foglie di "Yin Zhen"
acqua fatta bollire e lasciata riposare fino alla temperatura di circa 70°
7-12 minuti di infusione
Tazza di vetro (e qui qualcuno inorridirà) per poter deliziare la vista della danza delle foglie (che vanno messe in infusione senza garze, bustine o cucchiaini bucherellati perchè devono essere libere di esprimersi senza le costrizioni dei contenitori).
Per le madaleine:
6 uova
250g zucchero
180g burro
150g farina
1/2 cucchiaino di lievito
1/4 cucchiaino di esseza di bergamotto o 1 pizzico di buccia di arancio
1 puntina di vaniglia.
Lavorare il burro ammorbidito con lo zucchero fino a formare una crema spumosa, aggiungere i tuorli ad uno ad uno e continuare a sbattere (non mettere un tuorlo prima che il precedente sia interamente amalgamato). Aggiungere la farina setacciata con il lievito e gli altri ingredienti in alternanza con le chiare montate a neve. Imburrare gli stampini da madeleine e versare il composto riempendoli per metà. Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10-15 minuti.
Mi piacerebbe accompagnare questa ora con la lettura de "Le torri del silenzio" di Paul Scott. Il libro parla dell'Inghilterra coloniale al tempo della seconda guerra mondiale, è ambientato in India...ma a questo punto il the sarà pronto...buona ora del the.
P.S.: Scusate per la forma delle madeleine ma avendo prestato gli stampini, che come al soltio non sono tornati a casa, ho usato gli stampini per i cioccolatini, il risulatato è buono lo stesso ma senza la tipica forma a conchiglia delle madeleine.
Matteo
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