martedì 10 febbraio 2009

Voglia di the a Lisbona


Anche se il concorso è chiuso, è sempre il momento giusto per una buona tazza di té, o per una gustosa segnalazione.
Ecco cosa ci propone Desperate.houseviz , passate a trovarla per qualche scatto in più :-)
Qualche tempo fa ero in pullman, linea 35 ,che dal lavoro mi porta a casa. Giornata uggiosa, come da parecchio tempo a questa parte. In pullman c'era il riscaldamento al massimo e stavo soffrendo come un husky in Calabria d'estate e ho deciso di scendere qualche fermata prima e andare a piedi. E meno male! Vagolando per Lisbona ho scoperto questo posto meraviglioso, piccino picciò, ma tanto accogliente, silenzioso e familiare. Ogni tanto scendo apposta a quella fermata e vado a sedermi al mio tavolo in vetrina con un buon libro e un the, sempre uno diverso. E ogni volta torno a casa con un pacchettino nuovo!
La scelta al tavolo non si limita ad una parete piena di the, ma anche alle torte e dolcetti incredibilmente buoni che si possono mangiare da soli, o in combinato con un the: tra quelli che ho assaggiato ci sono la torta di cioccolato, la torta di mele e crème brûlée, la torta soffice di semi di papavero e gli scones (serviti con burro e 2 tipi di marmellata di qualità superiore).
L'idea che avrete uscendo da questo spazio magico è di avere qualcosa di personalizzato, tutti i the che si comprano, vengono corredati di etichetta informativa scritta al momento con le seguenti informazioni: nome del the, temperatura ideale dell'acqua, temp d'infusione, scadenza.
Potrei parlare per ore, ma vi lascio le foto e l'indirizzo di questo posto meraviglioso: Emporio do Chá (sito in costruzione) Avenida de Paris - Av. de Paris, 19-A - 1000-228 Lisboa. So che Lisbona per voi non è dietro l'angolo, ma segnatevi l'indirizzo nelle vostre guide, per quando verrete!
IT'S TEA TIME IN LISBON! I have been visiting this tea-room for a while now and I even convinced one of my colleagues to come with me (by the way, she was esthatic!) for an after work tea. This place is amazing: calm and relaxed, cozy and familiar. The staff is very kind and helpful and I can't help it always going home with a new pack of tea! I feel good here, I can stop by after work, have a nice tea and read a book or simply enjoy the peaceful atmosphere in here.
The choice is great, there is this grand wall full of teas, each of it you can smell, and some nice unexpensive comibined menus. You can have tea and cake/pancakes/toast/scones, all of them highly tasty and delicious! Also, when you buy some tea to take home, you have the idea to buy something personalized and unique. Each tea pack comes with a sticker with the following info, written in front of you: name of the tea, ideal water temperature, infusion time and expiry date.
The shop is also full of nice items to buy for great presents and... i could keep writing about it, but I sincerely invite you to pass by and have a nice stop. Just unplug from everything and enjoy a break: Emporio do Chá (site under construction) Avenida de Paris - Av. de Paris, 19-A - 1000-228 Lisboa.
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desperate.houseviz
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martedì 30 dicembre 2008

Il rituale del tè

Aggiorniamo con una citazione di Lenny di Una finestra di fronte
Allora beviamo una tazza di tè. E come Kazuko Okakuro, l’autore del “Libro del tè”, che si addolorava per la rivolta delle tribù mongole nel XIII secolo, non perché avesse causato morte e afflizione, ma perché aveva distrutto l’arte del tè, il più prezioso tra i frutti della cultura Song, anch’io so bene che il tè non è una bevanda qualunque. Quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la grandezza nelle piccole cose. Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre sono destinate a morire, oppure nelle piccole cose che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell’attimo una gemma di infinito? Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell’accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi ha la straordinaria virtù di aprire una breccia di serena armonia nell’assurdità delle nostre vite. Sì, l’universo tende segretamente alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l’insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E a ogni sorso il tempo si sublima.
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domenica 14 dicembre 2008

"Scon-tortine" al limone e uvetta

by Moscerino di Brodo di Giuggiole
Che cosa mai sarà una "scon-tortina", vi starete chiedendo?? Beh adesso ve lo spiego. La ricetta di questi dolcetti è tratta dal mio ormai solito Libro d'oro dei biscotti, ove è intitolata "tortine al limone e uva passa". Dato che l'accostamento limone e uvetta, unito ad una buona tazza di tè fumante (un Lady Gray, per l'occasione, ma potrei offrirvi anche un classico Earl Grey ed un tè nero cinese) mi intrigava, ho deciso di provarle. Dalla lettura della preparazione e dalla foto, avevo creduto si trattasse di dolcetti morbidi, tipo muffins per intenderci, solo un po' meno soffici. Durante la preparazione, però, mi sono resa conto che il risultato era molto diverso, perchè stavo ottenendo una pasta consistente e compatta, da stendere tipo frolla per intenderci; se avessi proseguito lasciando la ricetta invariata, credo avrei ottenuto qualcosa di simile agli scones, ma io avevo in mente delle tortine più morbide, pertanto, mi sono trovata a fare delle correzioni dell'ultim'ora alla ricetta, per cercare di rendere più soffice l'impasto (peraltro, la ricetta precisava di distribuire la pastella a cucchiaiate sulla teglia, ma l'impasto che stava venendo fuori non avrebbe potuto mai essere distribuito a cucchiaiate!).
Ne sono venuti fuori dei dolcetti profumatissimi, molto morbidi appena sfornati, ancora morbidi tiepidi, come li abbiamo mangiati noi, ma che l'indomani erano diventati decisamente più sodi, benchè ancora ottimi se consumati generosamente spalmati di marmellata (di albicocche, per me). La consistenza mi ha ricordato vagamente quella degli scones (benchè li abbia mangiati solo una volta, in Scozia) ma, mentre gli scones si ritagliano come dei biscotti, da un impasto sodo, questi sono stati distribuiti a cucchiaiate nei pirottini da muffins e sono qualcosa che sta a metà tra uno scone e una tortina. Da qui la decisione di battezzare questi dolcetti "scon-tortine"!

Con questa ricetta vorrei aderire, sia pur tardivamente, all'Afternoon tea award, di Twostella, de Il giardino dei ciliegi, che è stata così gentile da decidere di continuare ad aggiornare il blog dedicato all'evento, benchè siano decorsi i termini per la "gara" che aveva indetto. Si tratta di proporre un dolce o un menù da gustare per un tipico tè delle cinque inglese, scegliendo anche, se non ricordo male, un libro di cui parlare ed un sottofondo musicale.
Come lettura, propongo un libro che ha ricevuto critiche davvero contrastanti, poichè è stato osannato e denigrato in egual misura, sia dai critici, sia dalle persone che lo hanno letto; tanti lo hanno trovato brutto, insulso, illegibile, altri, come me, lo hanno adorato! Per me "L'eleganza del riccio", di Muriel Barbery è un libro delicato e delizioso, che ti fa sorridere e riflettere ad un tempo e che è scritto con una grazia rara nella letteratura contemporanea. E poi il fatto che susciti pareri così discordi animerà la conversazione...speriamo non troppo, però! Scegliere la musica è più complicato per me, perchè i miei gusti sono molto variegati, e cambio genere ed artista a seconda dei miei stati d'animo o delle situazioni. Dovendo scegliere, propenderei per una bella raccolta di Sinatra, per conferire un'atmosfera più sofisticata, oppure per gli intramontabili Beatles (che adoro), che regalerebbero un po' di brio alla nostra riunione virtuale. E poi, cosa c'è di più "british" dei Beatles???
Ingredienti (per circa 10 tortine):
225 g di farina 00 60 g di burro la scorza di un limone grattugiata 2 cucchiaini colmi di lievito 1 uovo leggermente sbattuto 90 g di zucchero il succo di un limone 60 g di uva sultanina 100 ml (circa) di latte rum per ammorbidire l'uvetta
Preparazione:
Preriscaldate il forno a 190°. Vi indico la preparazione scritta nel libro; a me è sembrata strana fin dalla prima occhiata, ma ho voluto provare. Credo che modificando il procedimento, cambierebbe il risultato. "Lavorate la farina, il burro, la scorza di limone ed il lievito con uno sbattitore elettrico ad alta velocità, mescolando bene". Già a questo punto, ho capito che la pasta sarebbe risultata soda e compatta come una frolla e che non avrebbe potuto definirsi "pastella". Quindi, passando alla fase successiva, ho aggiunto liquidi. In particolare, ho fatto così: ho unito al composto l'uovo, lo zucchero (ma perchè non metterlo prima??? buh, questa cosa mi è sembrata proprio incomprensibile) e il succo di limone, quindi ho unito tanto latte (non previsto nella ricetta) quanto è bastato a trasformare la pasta in una pastella semi-densa. In ultimo, ho unito l'uvetta, precedentemente ammollata nel rum e scolata senza strizzarla troppo, in modo da lasciarle un forte aroma di rum. Ho versato la pastella nei pirottini ed ho infornato per circa 15 minuti. I dolcetti si sono gonfiati parecchio e, benchè il procedimento sembri assurdo e confusionario, sono venuti morbidi, con una sottile crosticina più croccante, e profumatissimi. Li ho serviti tiepidi, cosparsi di zucchero a velo. Il giorno dopo, li abbiamo mangiati inzuppati nel tè o cosparsi di marmellata. Nel complesso, mi sono piaciuti molto, ma mi riservo di provare la versione originale per scoprire che genere di dolci si ottenga!
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by Moscerino di Brodo di Giuggiole

lunedì 8 dicembre 2008

Una tazza di tè

by Cindystar

Sono le cinque del pomeriggio, l'ora del tè per gli affezionati del rito.
Non sono una gran cultrice del rito del tè, c'è sempre troppo e tanto da fare durante la giornata che sembra quasi di perdere tempo prezioso mettendosi a sedere a centellinare con calma una tazza fumante di questa bevanda. E poi, in sincerità, sono piuttosto caffettara ultimamente.Ci sono stati periodi, però, che ne bevevo molto, e ci sono momenti, ancora adesso, in cui una buona tazza di tè rincuora l'animo e lo spirito, e come per magia lascia spazio all'ottimismo sfocando i malumori.

Quando ero giovane e abitavo ancora a Milano, andavo spesso con le mie amiche a berlo alla Pasticceria Cova, ma più che il tè, i nostri palati erano deliziati dalle alzatine in argento piene di dolcetti prelibati mignon che il cameriere faceva troneggiare in mezzo al nostro tavolo, una vera libidine!Quando ho vissuto a Londra, era diventato un gesto metodico durante la giornata, e in ogni caso la domanda usuale ad ogni incontro era sempre quella: "...'d you like a cup of tea?", con tutto l'accompagnamento che ne poteva seguire! In sei mesi di soggiorno ho praticamente vissuto di breakfast e tea, ho imparato ad apprezzare il buon latte, la fresh cream, il miele che prima non sopportavo, ogni tipo di cereale...a discapito di qualche chiletto di troppo!
Ora me lo godo principalmente durante il weekend, quando gli orari e gli animi sono più rilassati...allora sì mi prende la voglia, soprattutto in questa stagione, quando fa freddo e mi piace stare in casa, ancor di più in questo periodo che sono a pieno ritmo di addobbi e preparativi per il Natale. E me lo godo quasi sempre da sola, perchè i miei uomini raramente si avvicinano con fare garbato e gentile a un bel servizio da tè!
Mi piace molto l'Earl Grey, le miscele aromatizzate alla frutta e quelle un po' speziate, non metto assolutamente limone, come nel pesce, mi sembra che ne nasconda il sapore.
Per oggi ho rispolverato un tè leggermente profumato al gelsomino che comprai tanti anni fa all' "Arte di Offrire il Tè", me lo conservo gelosamente in un bel barattolino di vetro: ha la particolarità di essere ancora un bocciolo che al calore dell'acqua si apre e sprigiona tutto il suo aroma. E per un tè particolare, una tazza particolare, mia personale e che non può toccare nessuno: "December" della linea Christmas Rose della Royal Albert, un graditissimo regalo di compleanno di una cara amica.
Oggi, poi, banchetto ricco con il ciambellone di Mamo e gli scones di Susan: non ho resistito, e ne ho mangiati sia con la marmellata di fragole che con l'Orange Marmalade.
Per chi volesse approfittarne, la teiera è ancora fumante e sull'alzatina ci sono ancora scones e un paio di fette di ciambellone!
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domenica 7 dicembre 2008

And the winner is ...



Quando si ha di fronte un vetrina con tante belle proposte è arduo fare una scelta ... ma con molto piacere annuncio che dopo le meditazioni settimanali (saltellando tra un post e l'altro ... ) la notte ha portato consiglio e la prima edizione dell'Afternoon Tea Award de Il giardino dei ciliegi assegna il primo premio alla padrona di casa dell'Aiuola odorosa .
Prima di leggere il suo post cliccate sulla sua proposta musicale, vi accompagnerà nelle riflessioni e nelle immagini, passando dalla pellicola cinematografica, spiluccando dal menù molto ben presentato: nel primo omaggio, in riflessioni e ricette, e nell'appendice.
per aiuola odorosa
"Mi piace questo spazio calmo e privato, pieno di tè, di sapori aromatici misti a note e ricordi, di frasi e pensieri che vanno e che vengono. Di essi, alcuni, rimangono." Aioula odorosa
Come promesso anche una seconda coccarda, per un'altra padrona di casa altrettanto raffinata e premurosa: Carla di Letto e mangiato. Come ha sottolineato chi l'ha votata ci ha regalato un'ora del tè molto emozionante, un giusto riguardo per l'ospite, eleganza e note di pianoforte per sottolineare le parole.
per carla
"Tutto tace quindi possiamo mangiare tranquillamente e appena l'infuso sarà pronto te ne verserò una tazza." Carla
Visto che è un argomento che appassiona, chi ha piacere di continuare con nuovi menù, continueremo ad aggiornare il blog dedicato all'Afternoon Tea Award.
Una serena domenica a tutti :-) con qualche nota di Giovanni Allevi (e note e humor).
Oggetti acquistati da: ALERAMO Nostre Reis Corso Italia 8/D 12051 ALBA (CN)

giovedì 4 dicembre 2008

Dulcis in fundo ...


Eccoci al terzo post che conclude il menù dell'Afternoon Tea de "Il giardino dei ciliegi". Stuzzicato il palato, tra un sorso e l'altro di caldo e profumato tè, spunta il desiderio di dolce ...
Quando preparo gli scones fa subito capolino un ricordo. Il primo scone che ho assaggiato era un gigantesco mattoncino-fermaporte :-( con un ricordo appena di uvette, scelto per sbaglio per placare un languorino, durante la visita al Natural History Museum di Londra, all'annesso angolo caffetteria. Eppure nonostante questo primo impatto non felice :-P dal un post del cavoletto mi sono convinta, e ho scoperto queste deliziose "focaccine" da gustare con la confettura di fragole e una puntina di panna o mascarpone (in sostituzione della clotted cream).
Questa volta ho "corretto" metà dell'impasto con cubetti di mela (hai visto ciboulette , prima di me domenica avevi proposto gli scones alle mele!) e per differenziare gli scones, quelli con l'aggiunta di mela hanno anche la loro bella granella di zucchero.E poi un po' di piccola pasticceria, per tutti i gusti:

piccole frolle con crema chantilly e frutta fresca
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florentine
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crostatina ai marrons glacè
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stelle di sfoglia con crema chantilly e glassa
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bignè alla crema
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éclairs al cioccolato
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cubetti di zenzero candito.
Per le ricette (tutte tranne per lo zenzero candito che abbiamo acquistato pronto) vi chiedono un attimo di pazienza, ma il lavoro incombe, e non rieco a postarle tutte adesso ... posso avere la giustificazione? :-)

"Viaggiando, è bello avere una meta, ma, in fin dei conti, è il percorso che facciamo a essere importante." Ursula K. LeGuin

mercoledì 3 dicembre 2008

Lady grey tea


Il rito del tè deve avere il giusto spazio per compiersi: il tempo riprende il suo ritmo naturale, niente orologi o orari prestabiliti; il tavolo deve essere apparecchiato con cura, tovaglia perfettamente stirata e tavola apparecchiata con le migliori porcellane. Ogni particolare è simbolo di bellezza e cura. Attenzione per l'ospite.
Il tepore della casa, il camino acceso, tutto deve predisporre alla confidenza e alle chiacchiere .

L'ingresso ufficiale del tè in Inghilterra risale al 1662, quando Caterina di Braganza, lascio il Portogallo, per andare in sposa a Carlo II. Portò con se le preziose foglie di tè che arrivavano dall'oriente. Dalla corte londinese ben presto il rito sedusse i nobili e si diffuse nei salotti aristocratici. Tuttavia come per tutte le novità, alcuni non vedono di buon occhio l'introduzione della nuova bevanda: i birrai temono di perdere clienti. Infatti per risolvere i problemi di potabilità dell'acqua era stato chiesto ai birrai di produrre una birra molto leggera (veniva addirittura consumata a colazione). Temendo la concorrenza fanno pressione sul governo, che finisce per imporre un'alta tassa sull'importazione.

Nonostante queste pressioni politiche il tè diventa sempre più popolare, e già nel 1784 è alla portata di tutti (gradualmente le tasse vennero diminuite, e proprio in questo anno il governo si impegnava a ridurle con la " Commutation Act") . Il tè attraversa le classi, diventando molto democratico.
L'abitudine tutta britannica di macchiare il tè con il latte, è stata dettata dalla prudenza: le prime teiere e tazze in porcellana finissima arrivavano dall'oriente. Per paura di incrinare i nuovi preziosi servizi, gli inglesi presero ad utilizzare il latte freddo per mitigare l'acqua bollente.

Per un tocco di femminilità miscela Lady Grey: tè nero, bergamotto, scorza di arancia amara e di limone, petali di fiordaliso (centaurea cyanus).